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Il progetto

“Scienza partecipata per il miglioramento della qualità di vita delle persone con malattie rare” è un progetto coordinato dal Centro Nazionale Malattie Rare dell’Istituto Superiore di Sanità

Le malattie rare

Sono un ampio e vario gruppo di condizioni (più di 8000) e colpiscono circa una persona ogni 2000 abitanti. La causa è genetica nell’80% dei casi e multifattoriale nel restante 20%. Molte sono presenti sin dalla nascita, altre possono manifestarsi in età adulta. Solo per un piccolo numero di malattie rare la terapia è risolutiva, per molte, il trattamento resta di supporto, basato su programmi di riabilitazione fisica e psichica e di rieducazione. Avere una malattia rara comporta spesso una limitazione o una perdita della possibilità di compiere attività personali e di partecipazione sociale, con riduzione dell’autonomia e bisogno di un aiuto per lo svolgimento delle attività quotidiane.

La disabilità può riguardare la sfera intellettiva, psichica, motoria, comunicativo-relazionale, comportamentale e sensoriale (specie udito e vista). Cercare di affrontare i problemi di salute e le disabilità delle persone con malattie rare significa trovare soluzioni appropriate alle loro necessità per la piena realizzazione del loro progetto di vita.

Scienza partecipata o citizen science

L’espressione Citizen Science, letteralmente “scienza dei cittadini”, viene utilizzata per indicare una serie di azioni e attività connesse alla ricerca scientifica, a cui partecipano in prima persona cittadini/e giovani ed adulti, anche senza specifiche qualifiche in campo scientifico.
Attraverso la sensibilizzazione e il loro coinvolgimento nelle attività di raccolta dati, la Citizen Science è in grado di mettere in gioco le competenze di cittadinanza attiva e digitale mantenendo anche una forte connotazione educativa: si condividono dati e informazioni scientifiche, si sensibilizzano i cittadini su specifiche problematiche, per poi attivarli e chiedere il loro contributo “sul campo”.

La scienza partecipata è una grande opportunità per favorire il coinvolgimento attivo della comunità nella ricerca scientifica e nello sviluppo di idee e proposte.
La pandemia da Covid 19 ha reso evidente quanto la scienza sia entrata sempre di più nelle nostre vite, ma anche quanto la società possa giocare un ruolo attivo per lo sviluppo della scienza e della cura, anche attraverso la formulazione di proposte per soluzioni pratiche quotidiane.
Grazie al maggiore accesso alle informazioni scientifiche e agli strumenti digitali, si può essere sempre di più parte attiva, condividendo dati, competenze, esperienze e soluzioni creative.

Il progetto

Il progetto “Scienza partecipata per il miglioramento della qualità di vita delle persone con malattie rare”, coordinato dal Centro Nazionale Malattie Rare (CNMR) dell’Istituto Superiore di Sanità, è nato nel dicembre 2021 nell’ambito di un Accordo di collaborazione fra Istituto Superiore di Sanità e Ministero della salute per sensibilizzare i cittadini su vari temi di salute. Questa iniziativa ha l’ambizione di favorire la conoscenza sul tema ma allo stesso tempo si pone come una sorta di laboratorio per l’ideazione di soluzioni pratiche a problemi quotidiani per tutte le persone che convivono con una disabilità – sia essa causata da una malattia rara (MR) o da altre condizioni croniche o anche temporanee. 

Il progetto intende veicolare l’idea che sia possibile un intervento concreto a sostegno della qualità di vita attraverso piccole idee e soluzioni che aiutino il percorso verso una piena inclusione sociale. Lo scopo è stimolare un cambiamento di prospettiva, promuovendo il concetto che ognuno di noi può mettere a frutto ingegno e creatività per agevolare e migliorare la vita propria e degli altri. Il progetto – ispirato alla citizen science – propone una nuova modalità di fare ricerca scientifica per il bene comune.

La prima edizione, conclusa nel 2023, era aperta a tutta la società civile (cittadini, persone con MR, studenti, professionisti della salute e l’intera comunità scientifica) e ha ottenuto numerose adesioni. La seconda edizione lanciata nel 2025 si rivolge ad un target preciso: studenti e studentesse.